Dopo la pausa di Ognissanti, domenica 10 novembre in Auditorium Marco Tamburini di Rovigo è ripresa la rassegna Musica e Poesia / Musica e Pittura 2024, organizzata da Conservatorio di Musica “Francesco Venezze”, Fondazione Banca del Monte di Rovigo e Accademia dei Concordi. Con il quinto appuntamento, di fatto è iniziato il secondo ciclo della rassegna dedicato alla pittura. La sezione quest’anno presenta alcune stampe dell’Accademia dei Concordi relative a specifici aspetti storico-culturali-scientifici quali la medicina, l’astronomia, la botanica e l’arte del libro. A dare l’avvio a questa seconda parte è stato il Presidente dell’Accademia Pier Luigi Bagatin che, dopo i saluti, ha sottolineato la lunga vita dell’iniziativa, attiva dal 1996, che è stata argomento della tesi di laurea di Beatrice Bruscagin del Conservatorio Venezze “Non resterà un evento episodico”, ora libro prossimo alla sua presentazione.
La relazione, che notoriamente precede il concerto, è stata curata dal prof. Giovanni Boniolo con una appassionata e puntuale riflessione dedicata al concetto di rappresentazione, quale mezzo di comunicazione della realtà conosciuta all’interno di ogni periodo storico, portando all’attenzione del pubblico efficaci esemplificazioni tratte da stampe antiche dal Quattrocento al Settecento dedicate al corpo umano proiettate sullo schermo dell’Auditorium.
Il programma musicale, presentato dal prof. Giuseppe Fagnocchi del Conservatorio Venezze, ha offerto due “rappresentazioni” della musica da camera con diversi organici per chitarra e archi, rispettivamente il Terzetto MS 114 per viola, violoncello e chitarra di Nicolò Paganini che, dimenticato il solistico virtuosismo violinistico, si esprime nella raffinata amabilità della conversazione salottiera, e il Quintetto G 448 per quartetto d’archi e chitarra di Luigi Boccherini culminante nel coinvolgente ritmo del Fandango finale. Due composizioni all’insegna della “piacevolezza d’ascolto” ma che richiedono grande solidità strumentale e studio individuale per ottenere la sapiente arte della fusione delle diverse articolazioni e degli impasti timbrici tra gli strumenti musicali chitarra e archi. Chiara Meneghinello viola, Luca Dondi violoncello e Manuel Trejo Barrios chitarra, poi Domenico Nicola Percetti e Giacomo Catana violini, Elena Meneghinello viola, Luca Dondi violoncello e Eugenio Coletti chitarra, insieme a Giacomo Catana docente di Musica da camera al Conservatorio Venezze, hanno mostrato di possedere le doti richieste per il concerto, molto apprezzato dal numeroso pubblico, che ha proposto un interessante e poco noto repertorio italiano tra XVIII e XIX secolo.