Con l’inaugurazione della Sala Espositiva ”Papozze in golena e l’alluvione del 1951”, si è concluso il progetto “Nonno, raccontami dell’alluvione che cambiò Papozze”, nell’ambito del Bando Aperto Scuola della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, realizzato dalla Scuola Secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci di Papozze”.
Alla presenza del Sindaco Pierluigi Mosca, del Vice Sindaco Riccardo Navicella e del Presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo Giorgio Lazzarini, è stato presentato con una pubblica cerimonia, venerdì 8 aprile, il progetto che ha visto protagonisti gli studenti della scuola L. da Vinci di Papozze, dell’Istituto Comprensivo Adria Uno, insieme ad alcuni nonni di Papozze. Il progetto “Nonno, raccontami…” rientra tra le attività realizzate grazie al Bando Aperto Scuola della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, strumento espressamente istituito per dare sostegno all’attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Rovigo, incentivando progetti originali e creativi, in relazione al territorio e favorendo la ricerca nei diversi ambito quali storia, arte, etnografia e ambiente, ma anche sociale.
Questa mattina i ragazzi della scuola media L. da Vinci, coordinati dalle docenti Cinzia Ghirelli e Roberta Marcolongo, anche in rappresentanza del Dirigente Scolastico Michele Baldassarri, hanno condotto la visita guidata all’esposizione di immagini, cronache giornalistiche di archivio, modellini e carte geografiche risultato dell’articolato progetto “Nonno, raccontami…”
Lo spazio espositivo, presso la sala messa a disposizione dal Comune presso la Scuola d’Infanzia in Papozze, racchiude sicuramente il valore documentario dell’avvenimento che ha sconvolto Papozze ricordando il passato storico del comune e le vicissitudini connesse all’alluvione del 1951. Ma va anche oltre, significando l’impegno profuso per la realizzazione di un progetto con finalità didattico-formative che ha messo insieme ed in relazione tra loro generazioni diverse e tante competenze, creando coesione, senso di appartenenza e identità di una intera comunità, approcciando gli studenti alla metodologia della ricerca storica.
La scuola si è fatta ponte tra passato e presente, valorizzando la comunità stessa, preservando la storia locale e tramandandola alle giovani generazioni. Tra le attività previste dal progetto, le interviste che i ragazzi hanno condotto coinvolgendo alcuni testimoni diretti dei terribili giorni dell’alluvione e i laboratori pomeridiani di videomaking, sotto la supervisione di Claudio Tacchi, anche utilizzando la piattaforma digitale della scuola.
Un esempio di oral history utilizzando le nuove tecnologie per la costruzione della memoria collettiva, impreziosita di emozioni e di riflessione su valori quali la solidarietà e il rispetto per l’ambiente, consapevoli del delicato equilibrio uomo-territorio. I nonni come fonte storica e anche come persone che raccontano di storie che non si leggono sui libri.
Il progetto e la mostra, dunque, non si pongono solo quale “semplice” ricorrenza del tragico evento -appena ricordato il 70°- ma invitano a considerare il messaggio di incoraggiamento e di esempio di forza e di resilienza delle nostre genti nella ricostruzione.
Le interviste ai nonni sono visibili sul canale YouTube della Scuola Secondaria L. da Vinci.