Dal 13 al 15 aprile 2018 un convegno internazionale all’insegna di uno dei più importanti siti della civiltà protovillanoviana europea.
A cinquant’anni dalla scoperta di Frattesina, Rovigo celebra l’importante ricorrenza archeologica e ospita presso il Museo dei Grandi Fiumi una tre giorni internazionale: “Frattesina cinquant’anni dopo. Il Delta del Po tra Europa e Mediterraneo nei secoli attorno al 1000 a.C.”.
Fondazione Banca del Monte di Rovigo sostiene l’importante convegno promosso da Cpssae Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici e dal Comune di Rovigo in collaborazione con altri enti ed istituzioni. Il convegno internazionale rappresenta opportunità di incontro e di riflessione sull’archeologia ed in particolare fa il punto sugli studi archeologici nel nostro territorio in relazione al contesto europeo. La città capoluogo del Polesine accoglie alcuni tra i maggiori studiosi di protostoria italiana ed europea, per tracciare un bilancio su 50 anni di ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico degli insediamenti e delle necropoli di Frattesina di Fratta e dell’abitato di Campestrin di Grignano, sorti attorno al 1200 a.C. lungo un antico ramo del Po. «In quest’epoca, per la prima volta il nord Adriatico si trovò al centro di una vasta rete di scambi commerciali e culturali, che attraversava il continente europeo dal Mediterraneo alla Scandinavia – ha spiegato il rodigino Paolo Bellintani, soprintendente ai Beni culturali di Trento – Materie prime pregiate come rame, stagno, oro, ambra, avorio e uovo di struzzo giungevano nelle terre dell’antico Delta padano, per essere lavorate e trasformate in preziosi ornamenti. Campestrin fu il più antico centro di lavorazione dell’ambra baltica in area mediterranea. Frattesina ereditò il ruolo e fu un attivo centro proto-industriale, soprattutto per la produzione metallurgica e dei più antichi vetri mai realizzati in Europa. Monili in ambra e vetro prodotti in Polesine giunsero, e furono imitati, in gran parte del continente europeo: dalla Grecia, all’Europa settentrionale, fino alle vaste pianure a nord del Mar Nero. Le opportunità commerciali offerte dalle coste nord adriatiche non furono mai trascurate: lo testimoniano le etrusche Adria e Spina, Ravenna e Aquileia in età romana e infine Venezia. Le origini di questa di storia, fatta di oggetti preziosi, ma anche di emozioni evocate dalle acque calme del grande fiume padano si trovano oggi lungo i rami suo Delta e nei Musei archeologici di Adria, Fratta Polesine e Rovigo.»
In occasione dell’importante evento il Museo dei Grandi Fiumi organizza visite guidate gratuite, in collaborazione con Aqua. Sono stati coinvolti gli istituti Celio Roccati e De Amicis, che nell’ambito del progetto Alternanza scuola-lavoro, seguono l’accoglienza del pubblico e l’accompagnamento alle visite.
Inoltre, la rivista specializzata “Archeologia Viva”, nel numero di aprile-marzo, dedica ampio spazio all’argomento, come ha sottolineato Raffaele Peretto presidente del CPSSAE di Rovigo. “Si tratta della principale rivista del settore e siamo veramente felici ci abbia dedicato un intero fascicolo. Sarà una tre giorni di importanza internazionale che auspico la città condivida con entusiasmo”.
Frattesina è nominata nei principali manuali di protostoria europea, si tratta di una piccola ma importante pagina di storia italiana ed europea, perché per la prima volta ha messo in contatto il Mediterraneo con paesi lontanissimi, fino al nord Europa. Questo convegno, oltre per il valore di studio e confronto tra i massimi studiosi nell’ambito storico-archeologico, rappresenta un volano per una comunicazione più ampia con il grande pubblico sull’argomento e una opportunità per i cittadini polesani di acquisire consapevolezza sull’importanza del nostro territorio e del ruolo che nella storia ha rivestito. Il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo ed il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, insieme al Museo Archeologico Nazionale di Adria, ne danno testimonianza.